Bush condanna la “brutale invasione dell’Iraq” (ma voleva dire altro)

Giorgia Bonamoneta

19/05/2022

20/05/2022 - 16:36

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Lapsus per Bush. Così verrà raccontata la gaffe avvenuta in Texas durante un evento al quale ha partecipato l’ex presidente Bush. Dopo la condanna dell’invasione in Iraq, la correzione.

Bush condanna la “brutale invasione dell’Iraq” (ma voleva dire altro)

Terrà banco per pochi giorni, ma intanto la notizia dell’errore di George W. Bush sta facendo il giro del mondo. Durante un evento al George W Bush Presidential Center, ospitato dalla Southern Methodist University di Dallas, in Texas, l’ex presidente americano ha affermato che l’invasione dell’Iraq fu brutale. Dopo un attimo di smarrimento e qualche risata dal pubblico, Bush si corregge, ammettendo di voler dire “Ucraina”.

Il breve spezzone dell’intervento di Bush, caricato sui social da un giornalista presente tra il pubblico, è già diventato virale. Inevitabile lo scherno e la satira più pungente, considerando che la decisione di Bush di muovere guerra verso l’Iraq fu aspramente criticata già all’epoca.

I commentatori statunitensi e stranieri non hanno perso l’occasione per far notare come il «lapsus freudiano» abbia in qualche modo riportato a galla l’inconscio di George W. Bush sull’invasione dell’Iraq nel 2003.

Un rimosso senso di colpa, scrivono, fino a quando non ha visto fare la stessa cosa da un suo collega. Le critiche sono spietate, soprattutto per quella risata che Bush si concede tra l’errore e la sua correzione. “Non sto ridendo e immagino che non lo siano nemmeno le famiglie di migliaia di soldati americani e delle centinaia di migliaia di iracheni che morirono in quella guerra”, commenta il giornalista Mehdi Hasan.

La condanna dell’invasione: la scomoda (e rimossa) verità in Iraq e in Ucraina

In futuro chi cercherà il significato di “lapsus freudiano” sul dizionario troverà descritta la gaffe di George W. Bush in Texas. Mercoledì, durante un incontro sul futuro delle elezioni, l’ex presidente degli Stati Uniti ha intavolato un discorso sull’assenza di democrazia in Russia. Secondo Bush l’inizio dell’invasione è da attribuire alla mancanza di opposizione nel governo del Paese. In questo passaggio, per denunciare la brutale aggressione di un altro Paese, George W. Bush ha affermato che:

[...] è l’assenza di controlli ed equilibri in Russia e la decisione di un uomo di lanciare un’invasione brutale e del tutto ingiustificata dell’Iraq.
Volevo dire dell’Ucraina.

Il pubblico non è riuscito a trattenere una risata al lapsus e neanche l’ex presidente che, prima di correggersi, si è giustificato ricordando a tutti che ha 75 anni dopotutto.

Le origini dell’errore: la brutale invasione dell’Iraq

Ogni guerra è brutale e anche quella dell’Iraq lo fu. Non sorprende quindi sentire tale frase, ma il contesto e la persona che l’hanno pronunciata sì. Il lapsus di Bush passerà alla storia come esempio calzante di ciò che in psicoanalisi Freud aveva ridefinito come lapsus (dal latino “caduta”). Lo psicoanalista Sigmund Freud aveva ipotizzato che i lapsus fossero materiale rimosso, cioè censurato, in grado di risalire e trapelare tra le informazioni del cosciente. In pratica è come se George W. Bush abbia ammesso di aver ritenuto l’invasione dell’Iraq brutale tanto quanto l’invasione russa in Ucraina.

Nel 2003 il conflitto in Iraq prese le mosse da quella che i critici definirono una “guerra ingiustificata su false premesse”, cioè che l’Iraq avesse delle armi di distruzioni di massa. Un’informazione non vera, ma che costò l’inizio della guerra e la vita a centinaia di migliaia di persone (tra le 100 e le 200 mila vittime civili). Come ogni guerra, la scusa per attaccare venne affidata a mozioni di libertà e democrazia. “Guerra preventiva” la chiamò Bush, per “esportare la democrazia e proteggere la libertà ovunque” nel mondo.

Alla fine il lapsus di George W. Bush è stato una delle dichiarazioni più oneste sulla guerra, che è sempre brutale, tanto in Iraq quanto in Ucraina.

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